L’accordo di partenariato 2021 – 2027: FINALITÀ

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L’Accordo di partenariato 2021-2027 è volto a realizzare gli obiettivi a favore di ambiente e clima posti dal Green Deal europeo e per la giustizia e l’inclusione sociale, secondo i principi del Pilastro europeo dei diritti sociali.

Gli obiettivi generali degli interventi, dunque, riguardano la transizione sostenibile e la diffusione delle tecnologie digitali, nella garanzia di coesione ed equità economica, sociale e territoriale, nonché nel rispetto delle differenze geografiche, socioeconomiche e con la piena partecipazione delle imprese e del corpo sociale. Perciò, in generale tutti gli interventi dovranno essere realizzati in linea con il principio ‘non arrecare danno significativo’ (DNSH) proprio del Regolamento (UE) 2020/852 sulla Tassonomia per la finanza sostenibile.

I fondi dell’Unione europea saranno destinati ai seguenti scopi generali:

          Garantire la fornitura di energia sicura, pulita e a prezzi contenuti

          Velocizzare il passaggio alla mobilità sostenibile e intelligente

          Coinvolgere il settore industriale per un’economia pulita e circolare

          Effettuare ristrutturazioni energeticamente efficienti

          Provvedere alle fasi necessarie verso l’inquinamento zero

          Conservare e ripristinare gli ecosistemi, la flora e la fauna esistenti

          Promuovere attività di ricerca e innovazione

          Incentivare la crescita di competenze e conoscenze in direzione della sostenibilità

Per quanto concerne gli obiettivi specifici, essi sono strutturati con riferimento ai cinque obiettivi strategici della Politica di coesione 2021-2027 (OP), ovvero:

OP1: un’Europa più intelligente

L’OP1 intende incidere in positivo sulle determinanti della competitività dei sistemi produttivi italiani quali la propensione alla ricerca industriale, la digitalizzazione, le competenze, che si ripercuotono sulla produttività e l’innovazione delle imprese. I livelli di spesa in R&S sono, infatti, tuttora inferiori ai livelli UE, mentre i processi di digitalizzazione rimangono arretrati sia a livello pubblico che privato e l’impoverimento del capitale umano è un fenomeno non infrequente, anche in settori ad alta tecnologia dove la richiesta di personale e ricercatori è inferiore agli altri Paesi UE.

Si intende perciò favorire una ripresa economica post-pandemica tramite processi di riconversione sostenibili, innovativi, resilienti e in linea con la Strategia di Specializzazione Intelligente, in grado di includere cittadini e imprese e realizzare operazioni trans-settoriali. La maggior parte degli interventi sarà attuata tramite Programmi Regionali (PR) per massimizzare le potenzialità di sviluppo nel rispetto delle peculiarità territoriali, anche se forme qualificanti verranno condotte anche da Programmi nazionali (PN), che verranno finanziati attraverso fondi FESR.

Obiettivi specifici: 

  • Ricerca e innovazione (Obiettivo specifico 1.I)
  • Digitalizzazione (Obiettivo specifico 1.II)
  • Crescita e competitività delle PMI (Obiettivo specifico 1.III)·      
  • Competenze per la transizione industriale (Obiettivo specifico 1.IV)·      
  • Rafforzare la connettività digitale (Obiettivo specifico 1.V)

OP2: un’Europa più verde

L’OP2 intende offrire un contributo decisivo per contrastare le grandi sfide ambientali e climatiche in coerenza e sinergia con il Green Deal e il PNRR, favorendo la riduzione dei consumi energetici, lo sviluppo delle rinnovabili e la trasformazione intelligente delle reti di fornitura. Inoltre, l’obiettivo è volto ad affrontare le fragilità e i rischi territoriali nazionali legati alle difficoltà dell’adattamento al cambiamento climatico, comprese le problematiche inerenti alla gestione delle risorse idriche, dei rifiuti e delle mancanze infrastrutturali.

Per questo, le risorse dell’OP2 verranno destinate a interventi di investimento a favore della biodiversità, del risanamento ambientale e della mobilità sostenibile, con potenziali impatti positivi per creazione di imprese, servizi, tutela e ripristino degli ecosistemi e soprattutto delle reti legate all’economia blu. Le risorse verranno gestite soprattutto tramite PR, con ambiti di intervento inclusi anche in diversi PN (compreso il PN FEAMPA), e finanziate tramite i fondi FESR.

Obiettivi specifici:

  •  Energia (Obiettivi specifici 2.I, 2.II, 2.III)
  • Clima e rischi (obiettivo specifico 2.IV)·      
  • Risorse idriche, gestione dei rifiuti e economia circolare (obiettivi specifici 2.V e 2.VI)·      
  • Biodiversità e inquinamento (obiettivo specifico 2.VII)
  • Mobilità urbana sostenibile (Obiettivo Specifico 2.VIII)

OP3: un’Europa più connessa

L’obiettivo intende colmare i persistenti divari sul piano infrastrutturale dell’Italia rispetto ai partner UE e internamente al Paese, soprattutto per quanto concerne la mobilità ferroviaria. Il FESR, insieme ai fondi ordinari e aggiuntivi di bilancio (FSC) e le risorse del PNRR, permettono programmazione e attuazione sinergiche e in ottica di destinazione funzionale, soprattutto grazie alla gestione da parte di PR.

Obiettivi specifici:

  •  Reti TEN-T (Obiettivo Specifico 3.I)
  • Mobilità di area vasta (Obiettivo Specifico 3.II)

OP4: un’Europa più sociale e inclusiva

Le questioni da affrontare in questo ambito richiedono in generale un’intensificazione dell’azione ordinaria con riforme e investimenti nel campo delle politiche del lavoro, dell’istruzione e della formazione, dell’inclusione e protezione sociale e della salute, nonché valorizzando il ruolo della cultura e del turismo nello sviluppo economico per una piena partecipazione alla vita sociale delle persone.

Di conseguenza, in Italia l’Obiettivo di Policy 4 è attuato tramite PR e PN, che intervengono con il FESR e con il FSE Plus, e in modo coordinato con il PNRR e altri fondi europei. L’architettura designata per questo obiettivo consente di intervenire con linee nazionali che garantiscano un livello minimo di investimenti e modalità unitarie negli ambiti individuati, in modo complementare alle strategie regionali che sono definite sulla base dei fabbisogni specifici dei territori.  

Obiettivi specifici:

  • Occupazione (Obiettivi specifici FSE Plus 4.a, 4.b, 4.c, 4.d e FESR 4.I)
  • Istruzione, formazione e competenze (Obiettivi specifici FSE Plus 4.e, 4.f ,4.g e FESR 4.II)
  • Inclusione e protezione sociale (Obiettivi specifici FSE Plus 4.h, 4.i, 4.j, 4.k, 4.l, 4.m e FESR 4.III, 4.IV e 4.V)
  • Cultura e turismo (Obiettivo specifico FESR 4.VI)

OP5: un’Europa più vicina ai cittadini

L’OP5, che rafforza l’approccio delle strategie territoriali locali (ST) è decisivo, nell’ottica della sussidiarietà, per il coinvolgimento delle comunità, dei partenariati e degli enti locali anche in luoghi marginalizzati, con l’intento di affrontare differenziate fragilità strutturali e sociali o difficoltà che si rinvengono in tutte le aree, dall’impatto ambientale all’isolamento e l’impoverimento territoriale.

I PR sosterranno soprattutto le ST di aree urbane medie, altri sistemi territoriali e di aree interne anche per la prosecuzione della cooperazione multilivello centrale, regionale e locale per l’attuazione della Strategia nazionale per le aree interne (SNAI). Il PN FEAMPA promuoverà, invece, azioni per lo sviluppo della bioeconomia blu valorizzando le risorse umane, sociali, culturali e ambientali delle comunità coinvolte.

L’OP5 si differenzierà in base alle tipologie di territori e orientamenti per la programmazione, ossia in Aree metropolitane, aree urbane medie e altri sistemi territoriali, aree interne e costiere. 

OS: JTF

In riferimento al Fondo per una transizione giusta (JTF), il quale permette di mitigare l’impatto a livello sociale, occupazionale, economico ed ambientale del passaggio all’economia a neutralità climatica, è prevista l’adozione di due Piani territoriali: uno per il territorio del Sulcis Iglesiente e uno per l’area funzionale di Taranto. Ogni piano indica gli ambiti interessati dall’intervento, le necessità d’intervento pubblico e le attività previste per la diversificazione economica, la riqualificazione professionale e il risanamento ambientale in questi territori, rivolgendosi soprattutto alle aree dove si concentrano le attività produttive ad alta intensità di carbonio per contrastare le emissioni di gas serra.