La Commissione propone il 2018 come Anno Europeo del Patrimonio Culturale

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Ieri, 30 agosto, la Commissione europea ha presentato una proposta al Parlamento e al Consiglio per designare il 2018 come Anno Europeo del Patrimonio Culturale. La volontà è quella di celebrare l’importanza del patrimonio culturale come custode di una storia e identità europee condivise, in un momento in cui è esso stesso minacciato da una serie di fattori, che vanno dai cambiamenti climatici alle deliberate distruzioni perpetrate nelle zone di conflitto.

Il patrimonio culturale nelle sue innumerevoli forme ed espressioni è il depositario della memoria comune europea: dai siti di interesse archeologico ai castelli medievali, dal folklore alle arti visive, dalla musica al cinema, tutto concorre ad arricchire la vita dei cittadini, catalizzare lo scambio tra generazioni, culture, contesti sociali diversi. Esso è propulsore di crescita economica e di occupazione, oltre che di coesione sociale e senso di appartenenza. Secondo il report “Cultural Heritage Counts for Europe”, in Europa sono 300.000 le persone impiegate direttamente nel settore culturale, mentre 7.8 milioni di posti di lavoro gravitano attorno alle attività culturali in forma più o meno indiretta.

Istituire l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale nel 2018 sarà l’occasione per mostrare cosa può fare l’UE per la conservazione, la digitalizzazione, la ricerca e le infrastrutture in ambito culturale e lo sviluppo di professionalità attraverso i programmi di finanziamento dedicati al settore, primo fra tutti Europa Creativa. Durante l’Anno europeo saranno organizzati eventi, campagne di informazione e di sensibilizzazione e opportunità formative in tutta Europa, al fine di cercare soluzioni ai problemi che attualmente soffocano la cultura e la creatività, come le restrizioni budgetarie, il declino della partecipazione del pubblico, le pressioni ambientali, la trasformazione digitale e la globalizzazione.

Inoltre, l’Anno europeo promuoverà la cultura e la preservazione del patrimonio come elementi chiave delle relazioni esterne dell’UE e delle sue politiche di cooperazione a livello globale, così come stabilito nella Comunicazione Congiunta “Verso una strategia UE per le relazioni culturali internazionali” dell’8 giugno 2016, con la quale l’UE si impegna, tra le altre cose, a contrastare la distruzione del patrimonio nelle zone di conflitto e il traffico illegale di beni culturali.

La cultura è stata riconosciuta una priorità a livello comunitario nel 2007 con l’Agenda europea della cultura. Da allora, una serie di politiche si sono susseguite per sostenere il settore creativo e culturale, culminando nel 2014 con le Conclusioni del Consiglio relative al patrimonio culturale come risorsa strategica per un’Europa sostenibile e con la Comunicazione della Commissione “Verso un approccio integrato al patrimonio culturale europeo”, mirata a far sì che gli Stati membri e gli stakeholder potessero sfruttare al meglio il potenziale culturale attraverso gli strumenti di finanziamento europeo.

Il testo della proposta è disponibile qui: http://ec.europa.eu/culture/library/publications/com-2016-543-f1_en.pdf.