UE nel mondo: nuovo consenso su cooperazione internazionale e sviluppo sostenibile

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La Commissione Europea ha avanzato, lo scorso 22 novembre, una proposta per un “nuovo consenso europeo sullo sviluppo” in cui immagina nuovi modelli su cui fondare la cooperazione allo sviluppo nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, al fine di rispondere alle sfide più complesse e interconnesse cui la società mondiale deve oggi fare fronte. La proposta arriva nel contesto di un nuovo approccio strategico per lo sviluppo sostenibile in Europa e nel mondo, delineato in questa e altre due comunicazioni del 22 novembre (v. Comunicazione sulle prossime tappe per un futuro europeo sostenibile e Comunicazione relativa a un partenariato rinnovato con i paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico).

La proposta per un nuovo consenso europeo suggerisce una nuova, ambiziosa politica europea per la cooperazione allo sviluppo che include in maniera integrata i principali orientamenti dell’Agenda 2030, le cosiddette “cinque P”: persone, pianeta, prosperità, pace e partnership. Il Consenso porrebbe l’azione esterna dell’UE in un quadro coerente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile, ma non solo: esso sostiene la Strategia Globale dell’UE per la politica estera e di sicurezza che promuove la resilienza degli Stati e delle società a tutti i livelli, dall’Africa, ai Paesi del Vicinato europeo, all’Asia Centrale, ed è coerente con l’Accordo di Parigi sul clima. Il consenso si propone di guidare le azioni dell’Europa nelle strategie, negli accordi e nelle politiche regionali in relazione ai paesi in via di sviluppo.

Questa proposta è scaturita dalla consapevolezza che il mondo è ora più complesso e interconnesso che mai, e così sono le sfide che esso ci pone. Per sconfiggere la povertà e realizzare uno sviluppo sostenibile, è necessario adottare un approccio più olistico e universale e capire che gli interventi in un ambito hanno impatti anche in altre aree. Pertanto, la politica di sviluppo europea deve investire sui promotori di un cambiamento trasversale, come l’uguaglianza di genere, i giovani, le energie sostenibili e l’azione per il clima, gli investimenti, la mobilità e la migrazione. In particolare, le donne e i giovani non devono più essere visti come beneficiari, ma come attori dello sviluppo (“Do more”).

La Commissione propone che l’UE e gli Stati membri lavorino insieme sulla base di analisi congiunte, strategie, programmi e azioni comuni e migliorino la rendicontazione delle attività per aumentare la credibilità, l’efficacia e l’impatto della cooperazione allo sviluppo europea.

L’attenzione è posta sull’equilibrio tra la dimensione economica, sociale e ambientale dello sviluppo sostenibile e la promozione di società pacifiche e inclusive. L’azione domestica, la coerenza delle politiche e la responsabilità di ciascun Paese verso il proprio sviluppo economico e sociale sono al centro dell’approccio e vengono proposte nuove partnership globali sia politiche sia finanziarie per lo sviluppo sostenibile (“Do it better”).

Inoltre, la proposta prevede un pacchetto di fondi per lo sviluppo e l’aiuto umanitario che combina l’Assistenza Ufficiale allo Sviluppo con la mobilitazione di risorse domestiche e investimenti del settore privato sostenuti da politiche consone. Promuove infine la creazione di partenariati diversificati e meglio modellati con paesi a diversi livelli di sviluppo e con un’ampia gamma di altri stakeholder (“Do it differently”).

Il testo completo della proposta è disponibile qui.

Per approfondimenti:

Fact Sheet – A proposal for a new European Consensus on development