Istruzione in contesti fragili e colpiti da crisi: nuovo bando DCI II

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Il programma tematico DCI II – Beni pubblici e sfide globali ha lanciato il bando “Costruire la resilienza: opportunità educative in ambienti fragili e colpiti da crisi” (EuropeAid/154521/DH/ACT/Multi).

L’obiettivo è quello di sviluppare modelli per garantire un’istruzione di base (pre-scolastica, primaria e secondaria inferiore) di qualità ai bambini che vivono in contesti di crisi e fragilità protratte e per costruire una resilienza sia sociale sia istituzionale al fine di rendere tali azioni sostenibili nel tempo.

I progetti devono affrontare tutte le seguenti tematiche:

Ambienti d’apprendimento sicuri

Le azioni proposte devono essere mirate a garantire la sicurezza dei bambini dentro e intorno la scuola e il loro benessere emotivo, psicologico e fisico, combattendo il fenomeno per cui i bambini – e ancor più le bambine – che vivono in situazioni di conflitto rischiano violenze e attacchi di svariato tipo proprio nell’ambiente scolastico.

Insegnamento e apprendimento

Le azioni devono essere volte allo sviluppo professionale degli insegnanti e della leadership scolastica, sostenendo il personale che si trova ad aiutare i bambini nell’affrontare situazioni di conflitto e crisi, vivendo al tempo stesso, sulla propria pelle, le problematiche psicosociali legate al contesto.

Ricerca e gestione dei dati

Le azioni proposte devono prevedere la raccolta di dati accurati su istruzione, insegnanti e bambini che necessitano di istruzione, accesso alle opportunità educative e qualità dell’istruzione erogata. Ove possibile, inoltre, i progetti devono tendere a rafforzare le autorità competenti sia a livello locale sia nazionale per gestire in modo efficace la raccolta di dati per l’analisi, la pianificazione e l’attuazione delle proposte.

La mancanza di fondi e di priorità data all’educazione nei contesti di crisi ha portato alla scarsità di informazioni su ciò che funziona nel fornire accesso all’istruzione di qualità in questi paesi, lasciando un pressante bisogno di una maggiore comprensione dei modelli che funzionano nelle situazioni di conflitto ed emergenza. La ricerca sull’insegnamento e l’apprendimento devono quindi essere parte fondante del progetto per fornire una base di prove su cui sviluppare azioni politiche. I progetti dovrebbero inserirsi nelle esistenti reti, iniziative e piattaforme regionali e internazionali per la gestione delle conoscenze.

Sensibilità rispetto alla situazione di conflitto

Le azioni proposte devono adottare un approccio sensibile al conflitto, tenere in considerazione gli standard minimi di istruzione stabiliti nella Rete internazionale per l’educazione nelle emergenze – INEE e rispettare il principio di non nuocere.

Il budget totale a disposizione della call è di 21 milioni di euro. Il contributo richiesto dal singolo progetto deve essere compreso tra 4 e 5 milioni di euro. Tale contributo può coprire fino al 90% dei costi ammissibili del proponente se questi è stabilito nel Pese nel quale il progetto si realizza, oppure fino all’80% dei costi ammissibili se il proponente ha sede nell’UE, OCSE o EFTA/SEE.

L’organizzazione capofila deve essere un ente senza scopo di lucro rientrante nelle seguenti tipologie: organizzazione non governativa o organizzazione intergovernativa internazionale. Le ONG devono aver sede in uno Stato UE, EFTA/SEE, IPA II oppure in uno degli altri Paesi elencati nel testo del bando.

La durata dei progetti deve essere compresa tra 48 e 60 mesi.

La candidatura avviene in 2 fasi. La prima prevede la presentazione dei concept note entro il 6 aprile 2017 a cui seguirà la presentazione della candidatura completa da parte delle proposte che avranno passato la fase 1.

Per maggiori informazioni visitare la pagina del bando.