Josephine Baker, dal 30 novembre la prima donna nera del Pantheon di Parigi

Lo ha annunciato il presidente Emmanuel Macron, a seguito di una petizione lanciata due anni fa e arrivata a raccogliere 38000 firme

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Il Pantheon si prepara ad accogliere le spoglie di un’altra personalità illustre, la sesta donna degna di essere ricordata dalla Francia: Josephine Baker (Saint Louis, 3 giugno 1906 – Parigi, 12 aprile 1975), la “Venere Nera” dell’età del jazz, ballerina statunitense naturalizzata francese negli anni ’30. Artista, sì, ma anche agente della resistenza e attivista.

Fino agli anni ’90, il più celebre mausoleo francese era una casa per soli uomini: tra gli altri, Voltaire, Rousseau, Marat, Zola e Dumas. L’unica eccezione era Sophie Niaudet, inumata nel Pantheon solo in quanto moglie dello scienziato Marcellin Berthelot, considerato illustre. Solo nel 1995 qualcosa iniziò a cambiare, con l’ingresso di Marie Sklodowska-Curie, la famosa fisica, chimica e matematica polacca naturalizzata francese, prima donna a riposare nel Pantheon per meriti propri (seguita da Geneviève de Gaulle, Germaine Tillion e Simone Veil). Il 30 Novembre 2021 si farà un piccolo passo in avanti verso una maggiore parità di genere nella storia del Paese.

La decisione è stata presa grazie a una petizione promossa da Brian Bouillon-Baker, uno dei dodici figli adottivi dell’artista, che ha raccolto ben 38000 firme. Le motivazioni della petizione sono chiare: «Artista, prima stella nera internazionale, musa dei cubisti, resistente durante la Seconda Guerra mondiale nell’esercito francese, attiva al fianco di Martin Luther King per i diritti civili negli Stati Uniti d’America e in Francia a fianco della Lica (la Lega internazionale contro l’antisemitismo), crediamo che Joséphine Baker abbia il suo posto nel Pantheon».

I meriti di Josephine Baker da resistente erano già stati riconosciuti da Charles De Gaulle nel 1945: all’indomani della liberazione dal nazismo, venne premiata con il grado di tenente dell’aeronautica militare, la Croce di Guerra, la Medaglia della Resistenza e la Legion d’Onore.