Il piano per un diploma europeo, iniziato nel settembre 2020 con la comunicazione della Commissione sulla realizzazione dello spazio europeo dell’istruzione entro il 2025, sta per diventare realtà.

Alla fine dello scorso marzo, la Commissione Europea ha presentato tre iniziative volte a promuovere la creazione di un diploma europeo, che andrebbe a vantaggio degli studenti e della comunità dell’istruzione superiore, stimolando la mobilità per l’apprendimento all’interno dell’UE e potenziando le competenze trasversali degli studenti.

Il pacchetto era stato già annunciato dalla Presidente Von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione 2023 e rientra nel programma di lavoro della Commissione per il 2024.

Il pacchetto comprende: una Comunicazione su un piano per un diploma europeo e due proposte di raccomandazioni del Consiglio, la prima per migliorare i processi di garanzia della qualità e il riconoscimento automatico delle qualifiche nell’istruzione superiore e la seconda per rendere le carriere accademiche più attraenti e sostenibili.

La Comunicazione ha proposto un percorso di cooperazione tra gli Stati UE e il settore dell’istruzione superiore verso la creazione di un diploma europeo riconosciuto automaticamente in tutto il territorio UE. Data la diversità dei sistemi di istruzione europei, la Commissione ha proposto un approccio graduale, con 2 possibili opzioni di accesso:

  • un marchio europeo preparatorio che offrirebbe un chiaro riconoscimento europeo e verrebbe attribuito ai programmi di diploma congiunto che soddisfano i criteri europei proposti. Gli studenti otterrebbero un certificato del marchio di diploma europeo insieme al diploma congiunto;
  • un diploma europeo (ovvero un nuovo tipo di qualifica basato su criteri comuni e ancorato alla legislazione nazionale) che sarebbe rilasciato congiuntamente da più università di Paesi diversi o da un soggetto giuridico europeo da esse istituito. In questo caso gli studenti riceverebbero un “diploma europeo” riconosciuto automaticamente.

Gli Stati membri saranno aiutati dalla Commissione nella realizzazione del diploma europeo attraverso diverse azioni, tra cui un laboratorio politico sul diploma europeo, che sarà istituito nel 2025 e sostenuto dal programma Erasmus+. Nel 2025 il programma Erasmus+ sarà protagonista anche grazie all’avvio di “progetti per il percorso verso un diploma europeo“. Essi avranno l’obiettivo di fornire incentivi finanziari agli Stati membri – insieme alle loro agenzie nazionali, alle università, agli studenti e alle parti economiche e sociali – affinché intraprendano il percorso verso il diploma europeo.

La speranza della Commissione è che questo progetto possa contribuire anche a soddisfare la domanda del mercato del lavoro e ad aumentare l’attrattiva dei laureati sul mercato, attirando studenti da tutto il mondo e rafforzando la competitività europea.

Ulteriori dettagli sono disponibili qui.

Il Report degli Investitori BlueInvest 2024 dimostra come si stia delineando un ecosistema di investimenti per sostenere l’innovazione nell’economia blu, e l’iniziativa BlueInvest è stata una forza trainante di questo cambiamento.

Il volume degli investimenti divulgati nell’economia blu è aumentato significativamente. È 3 volte più grande di quanto fosse 10 anni fa, raggiungendo più di €13 miliardi nel periodo quinquennale tra il 2018 e il 2023.

Prima del 2012 era di 875 milioni, dal 2012 al 2017 è stato di 3.972 milioni, tra il 2018 e il 2023 è stato di 13.298 milioni. Dal 2018, il numero di transazioni nell’economia blu è aumentato. Circa 270 transazioni vengono chiuse ogni anno nell’economia blu. Almeno 30 fondi di private equity/venture capital sono focalizzati su transazioni nell’economia blu, e il numero è in crescita.

Questo trend indica una prospettiva positiva e un forte modello di crescita per il settore. Infatti prima del 2012 erano 380. Tra il 2012 e il 2017 sono state 456 e tra il 2018 e il 2023 sono state 1.247. Il 75% delle transazioni nell’economia blu europea avviene all’interno dell’UE, con la metà degli investitori provenienti da paesi non UE.

Ciò dimostra come le aziende dell’UE creino sostanziali opportunità di business che attirano investitori da altre regioni. In termini di numero di transazioni, le fusioni e acquisizioni rappresentano circa il 38%, seguite dagli investimenti in capitale di rischio in fase iniziale (34%), davanti agli investimenti in equity di crescita (11%), e sovvenzioni (7%). Ciò suggerisce un livello medio di maturità limitato del settore dell’economia blu nel complesso, specialmente considerando le somme relativamente modeste investite nelle aziende in fase di crescita. I 3 settori più dinamici sono le energie rinnovabili blu, la tecnologia blu e l’osservazione degli oceani, e l’acquacoltura. Invece gli altri settori dell’economia blu come il turismo costiero e marittimo sostenibile e la protezione e rigenerazione ambientale, hanno concluso meno transazioni.

BlueInvest è un’iniziativa dell’UE che mira a promuovere l’innovazione e gli investimenti in tecnologie sostenibili per l’economia blu. Offre assistenza per l’accesso al finanziamento per le imprese in fase iniziale, le PMI e le scale-up, così come la costruzione di capacità per gli investitori. BlueInvest è reso possibile dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca ed è supportato dal gruppo BEI.

Questo il link per poter scaricare il report completo.

Il progetto MUSAE ha lanciato la sua seconda Open Call per le residenze STARTS, con scadenza fissata al 14 maggio 2024.

Il bando selezionerà 11 team composti da una PMI e un artista che applicheranno il metodo Design Futures Art-driven (DFA) per lo sviluppo di prototipi innovativi (TRL5) fondati su scenari futuri ispirati all’intelligenza artificiale, la robotica e i dispositivi indossabili.

I team selezionati saranno supportati nella realizzazione della residenza, nelle mostre ed eventi pubblici durante il periodo di 11 mesi previsto dal bando.

Il programma di residenza si sviluppa in tre fasi principali: generazione di idee, costruzione del prototipo ed esposizione al pubblico. Durante il programma, i team parteciperanno a formazione, ideazione, sviluppo del concetto e prototipazione, con l’obiettivo di raggiungere il Technology Readiness Level 5 (TRL5) e presentare i risultati alla mostra finale a Bruxelles prevista nel 2025.

Possono partecipare i consorzi di PMI e artisti appartenenti ai Paesi eleggibili conformemente alle norme di Horizon Europe.

La dotazione finanziaria del bando è pari a € 880.000, per un tetto di € 80.000 per proposta finanziata (€ 24.000 per l’artista e € 56.000 per la PMI).

Ulteriori dettagli sono disponibili qui.

È stato pubblicato, nell’ambito del programma EIT Urban Mobility, il bando per le Twin Cities del Twinning Learning Programme di NetZeroCities.

Lo scopo del bando è quello di fornire sostegno alle città nel loro percorso verso la neutralità climatica, unendo centri urbani con interessi simili nell’agevolare i cambiamenti sistemici necessari.

Le città selezionate avranno l’opportunità di collaborare con città pilota con cui condividono interessi simili, come gestione dei rifiuti, energia ed edilizia, al fine di accelerare l’adozione di misure di decarbonizzazione. Il programma prevede un periodo di 20 mesi durante il quale le città gemellate parteciperanno ad attività di apprendimento strutturate, inclusi workshop, visite in loco e scambi di conoscenze.

Le candidature sono aperte fino al 31 maggio 2024 e le città interessate devono soddisfare alcuni criteri, tra cui essere situate nei Paesi dell’UE o associati a Horizon Europe, non aver già partecipato alla Missione UE sulle Città, non esser state parte del programma di gemellaggio in precedenza e impegnarsi a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Per saperne di più visita il sito.

La Commissione Europea ha pubblicato i bandi 2024 del programma LIFE, con un budget complessivo di 571.000.000 di euro.

Il programma LIFE è suddiviso in due sezioni distinte, Ambiente e Azione per il clima, e per ogni sezione sono previsti due sottoprogrammi. Nello specifico, i bandi aperti riguardano:

Progetti d’Azione standard (SAP) – budget totale 303.980.000

  • Natura e biodiversità (Natura e Governance) – scadenza fissata al 19 settembre 2024
  • Economia circolare e qualità della vita (Ambiente e Governance) – scadenza fissata al 19 settembre 2024
  • Mitigazione e adattamento al clima – scadenza fissata al 17 settembre 2024
  • Sottoprogramma transizione energetica pulita – scadenza fissata al 19 settembre 2024
  • Governance e informazione sul clima – scadenza fissata al 17 settembre 2024

Sovvenzioni per Azioni di coordinamento e supporto (CSA) – budget totale € 77.000.000

  • Sottoprogramma transizione energetica pulita – scadenza fissata al 19 settembre 2024

Progetti strategici integrati (SNAP/SIP) – budget totale € 150.000.000

  • SNAP/SIP su Ambiente e Clima – scadenza in due fasi al 5 settembre 2024 e al 6 marzo 2025

Progetti di assistenza tecnica (TA) – budget totale € 26.000.000

  • per la preparazione di progetti SIP Ambiente e Clima – scadenza fissata al 19 settembre 2024
  • per la preparazione di progetti SNAP –  scadenza fissata al 19 settembre 2024
  • di replicazione –  scadenza fissata al 19 settembre 2024
  • per la costruzione delle capacità – scadenza fissata al 19 settembre 2024
  • su priorità legislative o di policy – scadenza fissata al 19 settembre 2024

Accordi di sovvenzione speciali per ONG – budget totale € 14.000.000 

  • Accordi quadro di partnership (FPA OG) – scadenza fissata al 5 settembre 2024
  • Accordi di sovvenzione operativi specifici (SGA OG) – scadenza fissata al 17 settembre 2024

Possono partecipare alle call enti accademici, organizzazioni  su vari livelli, ONG che si occupano di protezione ambientale, conservazione della natura, cambiamento climatico o transizione energetica pulita dei Paesi membri UE o di paesi associati al programma.

Per ulteriori informazioni sui bandi LIFE 2024, la Commissione terrà sessioni informative virtuali dal 23 al 26 aprile 2024 per guidare i potenziali candidati attraverso le varie call. Inoltre, per le registrazioni precedenti, è possibile consultare il canale YouTube del programma.

 

Per scoprire tutti i dettagli sui nuovi bandi LIFE, collegati qui.

Dal 16 aprile e fino al 30 aprile 2024 sarà possibile iscriversi alla nuova tornata di DiscoverEU, un’azione del programma Erasmus+ che offre l’opportunità, attraverso esperienze di apprendimento, di esplorare la diversità dell’Europa, apprezzarne la ricchezza culturale e fare nuove amicizie.

Con DiscoverEU, i partecipanti avranno accesso a un pass speciale che consentirà loro di viaggiare principalmente in treno, permettendogli di spostarsi liberamente all’interno dell’Unione Europea e dei paesi associati a Erasmus+.

I partecipanti selezionati avranno l’opportunità di ricevere una carta europea per i giovani DiscoverEU, che offrirà una vasta gamma di sconti su visite culturali, attività di apprendimento, trasporti locali, alloggio e cibo. Questa carta non solo renderà il viaggio più accessibile, ma permetterà anche ai giovani di approfittare al massimo delle loro esperienze in Europa.

Per partecipare a DiscoverEU, è necessario soddisfare alcuni requisiti fondamentali:

  • essere nati tra il 1° luglio 2005 e il 30 giugno 2006;
  • possedere un documento d’identità valido;
  • avere la cittadinanza o la residenza in uno degli Stati membri dell’Unione Europea o nei paesi associati al programma Erasmus+.

Inoltre, i partecipanti dovranno superare un quiz di selezione, a meno che non scelgano di partecipare come gruppo.

Infatti, una delle peculiarità di DiscoverEU è la possibilità di viaggiare con amici. I partecipanti possono formare gruppi fino a un massimo di 4 persone. Inoltre, DiscoverEU offre supporto ai partecipanti con disabilità o problemi di salute, garantendo un’esperienza di viaggio accessibile e sicura per tutti.

Coloro che saranno selezionati potranno viaggiare per un periodo di almeno 1 giorno e al massimo 30 giorni tra il 1° luglio 2024 e il 30 settembre 2025.

I giovani selezionati infine diventeranno automaticamente ambasciatori DiscoverEU e saranno invitati a condividere le loro esperienze di viaggio tramite i social media utilizzando l’hashtag #DiscoverEU.

Per ulteriori dettagli e per poter partecipare, collegati qui!

La Commissione ha aperto, nell’ambito del programma CERV (Cittadini, Uguaglianza, Diritti e Valori), il bando Gemellaggi di città (Town-Twinning; CERV-2024-CITIZENS-TOWN-TT).

Lo scopo del bando è promuovere gli scambi tra cittadini di paesi diversi, in particolare attraverso i gemellaggi di città, per far loro vivere concretamente la ricchezza e la diversità del patrimonio comune dell’Unione e renderli consapevoli del fatto che queste costituiscono le fondamenta di un futuro comune.

I progetti relativi ai Gemellaggi di città dovrebbero anche tenere conto del nuovo contesto motivazionale per l’Europa, secondo un approccio costruttivo orientato ai cittadini e rivolto al futuro, che promuova l’uguaglianza e riesca a coinvolgere maggiormente, in particolare, la generazione più giovane.

I progetti dovranno mirare a contribuire a una maggiore sensibilizzazione sulla ricchezza dell’ambiente culturale e linguistico europeo, a promuovere la comprensione e il rispetto reciproci, nonché il rispetto dei valori comuni, della democrazia e dei diritti fondamentali.

Nello specifico, i progetti potranno affrontare i seguenti temi (l’elenco non è esaustivo):

  • L’UE si fonda sulla solidarietà: solidarietà tra i suoi cittadini, solidarietà alle frontiere tra i suoi Stati membri, solidarietà mediante azioni di sostegno all’interno e all’esterno dei confini dell’UE. Tali progetti dovrebbero avere lo scopo di sensibilizzare all’importanza del rafforzamento del processo di integrazione europea;
  • Offrire ai cittadini l’opportunità di esprimersi in merito al tipo di Europa che desiderano. I progetti possono fondarsi sugli esiti delle consultazioni dei cittadini e stimolare dibattiti sui modi concreti per creare un’Unione più democratica, affinché i cittadini possano sviluppare un senso più profondo di appartenenza al progetto europeo.

Saranno ben accetti i progetti destinati ad apportare vantaggi non soltanto ai partecipanti diretti, ma anche ai cittadini delle città partecipanti, in quanto tali progetti possono contribuire a moltiplicare l’esperienza pratica della ricchezza e della diversità del patrimonio comune dell’Unione.

Nella fase di progettazione, attuazione e comunicazione delle attività del progetto si dovrebbe tener conto della prospettiva della parità di genere (ad esempio, i richiedenti dovrebbero condurre e allegare alla loro proposta un’analisi di genere dei temi trattati dalle attività del progetto).

Possono partecipare al bando soggetti aventi personalità giuridica (pubblica o privata) che siano stabiliti in uno dei paesi ammissibili, ossia Stati membri dell’UE o paesi terzi associati al Programma.
Per essere ammissibili, i richiedenti e il partenariato devono soddisfare anche altre condizioni:

  • Il richiedente principale e i suoi partner associati devono essere un ente pubblico (città/comuni e/o altri livelli di autorità locali o i loro comitati di gemellaggio) o un’organizzazione senza scopo di lucro con personalità giuridica formalmente costituita in uno dei paesi ammissibili;
  • il progetto deve essere transazionale e coinvolgere le amministrazioni comunali di almeno due paesi ammissibili (di cui almeno uno è uno Stato membro dell’UE);
  • le attività devono svolgersi in uno dei paesi ammissibili che partecipano al progetto;
  • gli eventi devono coinvolgere almeno 50 partecipanti diretti, di cui almeno 25 devono essere “partecipanti internazionali invitati” (partecipanti di partner associati che viaggiano da un paese a un altro paese che ospita un evento di gemellaggio).

Il budget complessivo stimato per il bando è pari a € 4.000.000 e si prevede che la dotazione finanziaria vari tra 8.455 e 50.745 euro per progetto.

La durata dei progetti è compresa tra i 6 e i 12 mesi.

La scadenza per presentare la propria candidatura è fissata al 19 settembre 2024.

Per conoscere tutti i dettagli del bando, collegati qui.

La Commissione europea ha pubblicato una comunicazione sulla gestione dei rischi climatici in Europa. La comunicazione illustra come l’UE e i suoi Stati membri possono anticipare, comprendere e affrontare meglio i crescenti rischi climatici. Presenta inoltre come preparare e attuare politiche che salvino vite umane, riducano i costi e proteggano la prosperità in tutta l’UE.

La comunicazione risponde alla prima valutazione europea dei rischi climatici (EUCRA), un rapporto scientifico dell’Agenzia europea dell’ambiente. Insieme, sono un invito all’azione per tutti i livelli di governo, oltre che per il settore privato e la società civile. Esse illustrano chiaramente come tutti i principali settori e aree politiche siano esposti ai rischi legati al clima, quanto gravi e urgenti siano i rischi e quanto sia importante fare chiarezza su chi ha la responsabilità di affrontarli.

Il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato. Secondo il rapporto di febbraio del Copernicus Climate Change Service, la temperatura media globale dei 12 mesi precedenti ha superato la soglia di 1,5 gradi stabilita dall’Accordo di Parigi. Mentre l’UE sta intraprendendo un’azione globale per ridurre le proprie emissioni e limitare i cambiamenti climatici, dobbiamo anche agire per adattarci ai cambiamenti già inevitabili e per proteggere le persone e la prosperità. Secondo l’indagine Eurobarometro, il 77% degli europei considera il cambiamento climatico un problema molto grave e più di un europeo su tre (37%) si sente già personalmente esposto ai rischi climatici.

La comunicazione mostra come l’UE possa affrontare efficacemente i rischi e costruire una maggiore resilienza climatica. La Commissione propone una serie di azioni e collaborerà con le altre istituzioni dell’UE, gli Stati membri, le autorità regionali e locali, i cittadini e le imprese per dare seguito a questi suggerimenti.

Per aiutare l’UE e gli Stati membri a gestire i rischi climatici, la comunicazione individua quattro principali categorie di intervento:

  1. Miglioramento della governance: la Commissione invita gli Stati membri a garantire che i rischi e le responsabilità siano meglio compresi, informati dalle migliori prove e dal dialogo. L’identificazione dei “proprietari del rischio” è un primo passo fondamentale. La Commissione chiede una più stretta cooperazione sulla resilienza climatica tra i livelli nazionale, regionale e locale, per garantire che le conoscenze e le risorse siano rese disponibili dove sono più efficaci. La resilienza climatica è sempre più affrontata in tutte le politiche settoriali, ma persistono carenze nella pianificazione e nell’attuazione a livello nazionale. La comunicazione rileva che gli Stati membri hanno compiuto i primi passi per includere la resilienza climatica nei loro piani nazionali per l’energia e il clima (NECP).
  2. Migliori strumenti per responsabilizzare i proprietari dei rischi: i politici, le imprese e gli investitori devono comprendere meglio le interconnessioni tra i rischi climatici, gli investimenti e le strategie di finanziamento a lungo termine. Questo può fornire i giusti segnali di mercato per contribuire a colmare le attuali lacune in termini di resilienza e protezione. La Commissione migliorerà gli strumenti esistenti per aiutare le autorità regionali e locali a prepararsi meglio attraverso dati solidi e robusti. La Commissione e l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) forniranno l’accesso a dati, prodotti, applicazioni, indicatori e servizi chiave granulari e localizzati. Per aiutare a far fronte alle emergenze, nel 2025 sarà disponibile il Servizio satellitare di allerta di emergenza (EWSS) di Galileo, che comunicherà informazioni di allerta a persone, imprese e autorità pubbliche anche quando i sistemi di allerta terrestri sono fuori uso. Le principali carenze di dati saranno ridotte grazie alla proposta di legge sul monitoraggio delle foreste e del suolo, che migliorerà gli strumenti di allerta precoce per gli incendi e altre calamità e contribuirà a valutazioni del rischio più accurate. Più in generale, la Commissione promuoverà l’uso dei sistemi di monitoraggio, previsione e allarme disponibili.
  3. Sfruttare le politiche strutturali: le politiche strutturali degli Stati membri possono essere utilizzate in modo efficiente per gestire i rischi climatici. Tre aree di politica strutturale sono particolarmente promettenti per la gestione dei rischi climatici in tutti i settori: una migliore pianificazione territoriale negli Stati membri; l’integrazione dei rischi climatici nella pianificazione e nella manutenzione delle infrastrutture critiche; il collegamento dei meccanismi di solidarietà a livello UE, come l’UCPM, il Fondo di solidarietà dell’UE e gli investimenti strutturali della politica di coesione, con adeguate misure nazionali di resilienza. I sistemi e i mezzi di protezione civile devono essere a prova di futuro, investendo nella gestione del rischio di catastrofi dell’UE e degli Stati membri, nelle capacità di risposta e nelle competenze che possono essere rapidamente dispiegate a livello transfrontaliero. Ciò dovrebbe integrare pienamente i rischi climatici nei processi di gestione del rischio di catastrofi.
  4. I giusti prerequisiti per finanziare la resilienza climatica: sarà fondamentale mobilitare finanziamenti sufficienti per la resilienza climatica, sia pubblici che privati. La Commissione è pronta a sostenere gli Stati membri per migliorare e integrare il bilancio del rischio climatico nei processi di bilancio nazionali. Per garantire che la spesa dell’UE sia resiliente ai cambiamenti climatici, la Commissione integrerà le considerazioni sull’adattamento al clima nell’attuazione dei programmi e delle attività dell’UE come parte del principio “non arrecare danni significativi”. La Commissione convocherà un gruppo di riflessione temporaneo sulla mobilitazione dei finanziamenti per la resilienza climatica. Il gruppo di riflessione riunirà i principali attori industriali e i rappresentanti delle istituzioni finanziarie pubbliche e private per riflettere su come facilitare i finanziamenti per la resilienza climatica. La Commissione invita gli Stati membri a tenere conto dei rischi climatici quando includono criteri di sostenibilità ambientale nelle gare d’appalto pubbliche, ad esempio attraverso la legge sull’industria a zero emissioni.

Da un punto di vista settoriale, la Commissione propone suggerimenti concreti per l’azione in sei principali gruppi di impatto: ecosistemi naturali, acqua, salute, cibo, infrastrutture e ambiente edificato, economia. L’attuazione della legislazione europea esistente è un importante precursore per gestire con successo i rischi in molti di questi settori e le misure chiave sono delineate nella comunicazione.

Per ulteriori informazioni collegati qui.

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La pubblicazione dei bandi LIFE 2024 sul portale Funding & Tender Opportunities è prevista per il 18 aprile 2024. La Commissione ha anticipato le scadenze previste per i nuovi bandi:

  • Standard Action Projects (SAPs) for circular economy and quality of life
    Scadenza: 19 settembre 2024
  • Standard Action Projects (SAPs) for nature and biodiversity
    Scadenza: 19 settembre 2024
  • Standard Action Projects (SAPs) for climate change mitigation and adaptation
    Scadenza: 17 settembre 2024
  • Coordination and Support Action Grants (CSA) for clean energy transition sub-programme
    Scadenza: 19 settembre 2024
  • Strategic Integrated Projects (SNAPs/SIPs)
    • Concept notes: 5 settembre 2024
    • Proposte complete: 6 marzo 2025 
  • Technical Assistance preparation for SIPs and SNAPs:
    Scadenza: 19 settembre 2024   
  • Technical Assistance Replication
    Scadenza: 19 settembre 2024 
  • Framework Partnership Agreements (FPA OG) 
    Scadenza: 5 settembre 2024
  • Specific Operating Grant Agreements (SGA OG) 
    Scadenza: 17 settembre 2024
  • LIFE Preparatory Projects (addressing ad hoc Legislative and Policy Priorities – PLP)
    Scadenza: 19 settembre 2024

Il programma LIFE è suddiviso in due sezioni distinte, Ambiente e Azione per il clima, e per ogni sezione sono previsti due sottoprogrammi:

Ambiente:

  1. Tutela della natura e della biodiversità: in cui i progetti riguardano la conservazione della natura, soprattutto nelle aree della biodiversità, degli habitat e delle specie protette
  2. Economia circolare e qualità della vita: in questo sottoprogramma i progetti si concentrano sulla transizione verso un’economia sostenibile e circolare e hanno lo scopo di proteggere, ripristinare e migliorare la qualità dell’ambiente

Azione per il clima:

  1. Mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici: si tratta di progetti volti a ridurre le emissioni di gas serra, aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici e sensibilizzare alla necessità di una loro mitigazione;
  2. Transizione all’energia pulita: l’azione si occupa di progetti finalizzati alla transizione verso un’economia efficiente dal punto di vista energetico.

In particolare, le call del programma LIFE sono specifiche per sottoprogramma e per categoria di progetti e sono suddivise in:

Standard Action Projects (SAP)

Progetti, diversi dai progetti strategici integrati, dai progetti strategici per la natura o dai progetti di assistenza tecnica, che perseguono gli obiettivi specifici del programma LIFE.

 Strategic Nature Projects (SNAP)

Progetti che sostengono il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione in materia di natura e biodiversità attraverso l’attuazione di programmi d’azione coerenti negli Stati membri, al fine di integrare tali obiettivi e priorità in altre politiche e strumenti di finanziamento.

Strategic Integrated Projects (SIP)

Progetti che attuano, su scala regionale, multiregionale, nazionale o transnazionale, strategie o piani d’azione ambientali o climatici sviluppati dalle autorità degli Stati membri e richiesti da una specifica legislazione o politica dell’Unione in materia di ambiente, clima o energia, garantendo al contempo il coinvolgimento delle parti interessate e promuovendo il coordinamento e la mobilitazione di almeno un’altra fonte di finanziamento dell’Unione, nazionale o privata.

Technical Assistance Projects (TA)

Progetti che sostengono lo sviluppo di capacità per la partecipazione a progetti di azione standard, la preparazione di progetti di natura strategica e di progetti strategici integrati, la preparazione per l’accesso ad altri strumenti finanziari dell’Unione o altre misure necessarie per preparare l’upscaling o la replica dei risultati di altri progetti finanziati dal programma LIFE, dai programmi che lo hanno preceduto o da altri programmi dell’Unione; tali progetti possono anche includere il rafforzamento delle capacità relative alle attività delle autorità degli Stati membri per un’efficace partecipazione al programma LIFE.

Other Action Grants (OAG)

Azioni necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo generale del programma LIFE, comprese le azioni di coordinamento e di sostegno finalizzate allo sviluppo delle capacità, alla diffusione delle informazioni e delle conoscenze e alla sensibilizzazione per sostenere la transizione verso le energie rinnovabili e una maggiore efficienza energetica.

 Operating Grants (OG)

Sovvenzioni che sostengono il funzionamento di enti senza scopo di lucro coinvolti nello sviluppo, nell’attuazione e nell’applicazione della legislazione e delle politiche dell’Unione e che operano principalmente nel settore dell’ambiente o dell’azione per il clima, compresa la transizione energetica, in linea con gli obiettivi del programma LIFE.

Per ulteriori informazioni sui bandi LIFE 2024, la Commissione terrà sessioni informative virtuali dal 23 al 26 aprile 2024 per guidare i potenziali candidati attraverso le varie call. Inoltre, per le registrazioni precedenti, è possibile consultare il canale YouTube del programma.

Ulteriori dettagli sono disponibili qui.

È aperto il 2° bando del Programma INTERREG Italia Francia Marittimo 2021-2027.

Il Programma di Cooperazione Transfrontaliera interessa cinque regioni di due Stati membri (Italia e Francia): Sardegna, Liguria, Toscana, Corsica e Provence-Alpes-Cote d’Azur.

Il bando riflette l’obiettivo del Programma e intende pertanto sostenere la coesione economica e sociale dello spazio transfrontaliero rafforzandone la resilienza e, quindi, la capacità nel:

  • fronteggiare l’impatto della transizione industriale ed ecologica e accompagnarla dando centralità alla sfida dell’innovazione, la crescita e la competitività dei territori;
  • proteggere (dai rischi naturali e antropici) e valorizzare le risorse naturali e culturali dell’area anche in un’ottica di economia circolare, dando centralità al territorio e al suo ambiente;
  • promuovere una migliore connessione tra i territori, dando centralità alla sfida dell’accessibilità;
  • rendere più efficiente il mercato del lavoro transfrontaliero dando centralità alla sfida della qualificazione del capitale umano.

Il bando affronta le prime quattro priorità del Programma Interreg Marittimo Italia – Francia:

1) Un’area transfrontaliera attrattiva, improntata alla modernizzazione intelligente e sostenibile

2) Un’area transfrontaliera resiliente ed efficiente dal punto di vista delle risorse

3) Un’area transfrontaliera connessa fisicamente e digitalmente

4) Un’area transfrontaliera efficiente in capitale sociale e che si distingue per la qualità del suo capitale umano

Sono previste le seguenti tipologie di progetto:

– Progetti semplici, che a loro volta si dividono in: progetti innovativi, che intendono introdurre nuove conoscenze nell’area transfrontaliera; e progetti di capitalizzazione, volti a far evolvere e/o ampliare l’applicazione di strumenti, pratiche e strategie sviluppati dalle precedenti programmazioni. Per i progetti semplici, si prevede un finanziamento che va dai 750 mila euro ai 2 milioni di euro.

– Progetti strategici integrati tematici: prevedono interventi strategici che si focalizzano su ambiti tematici prioritari comuni, focalizzati allo sviluppo dell’area di cooperazione. Per i progetti strategici integrati tematici si prevede un finanziamento dai 4 milioni ai 6 milioni di euro.

– Progetti strategici integrati territoriali: prevedono interventi strategici strettamente coerenti ed integrati fra loro, relativi a un territorio transfrontaliero chiaramente identificato a livello geografico. Per i progetti strategici integrati territoriali, si prevede un finanziamento che va da 4 milioni a 6 milioni di euro.

Il budget totale della call è 85.353.081,30 euro e il termine per la presentazione di progetti è fissato entro e non oltre le ore 18:00:00 del 30 maggio 2024.

Per ulteriori informazioni collegati qui.